Situato nel quartiere di Salamanca (Madrid), questo originale showroom ha rafforzato l’immagine del marchio con un design d’interni minimalista e colorato basato sulle forme geometriche.
I rivestimenti delle collezioni White & Colours e Delaware di Porcelanosa creano un equilibrato contrasto tra tessuti e ceramica.
L’architetta e interior designer Teresa Sapey e PORCELANOSA Grupo si sono occupati della progettazione del nuovo negozio di Gancedo a Madrid.
Situato nella calle Velázquez 38 della capitale (quartiere di Salamanca) e con 1.200 metri quadi di estensione, questo locale raccoglie le ultime collezioni di stoffe, tessuti e tappeti che il marchio commercializza da 70 anni.
Attraverso un design razionale basato su linee rette e forme sobrie, lo studio Teresa Sapey + Partners ha rafforzato la personalità di ogni area con i colorati rivestimenti White & Colours di Porcelanosa.
La difesa del colore puro
In alcuni ambienti, orientati all’esterno e dotati di luce naturale, nei pittoreschi ambienti (con il marchio distintivo di Sapey) sono state utilizzate le serie Málaga e Ronda per spezzare la monotonia cromatica e garantire, così, maggiore originalità all’intero punto vendita.
I pezzi di Malaga sono presenti nei bagni interni, dove i toni bluastri e neutri (Aqua, Ocean e White) si abbinano a quelli più gialli (Mostaza) o naïf (Rose).
Una difesa del colore che raggiunge il suo apice con Ronda Red. Questo rivestimento rossiccio dà forma alla cucina interna e contrasta armoniosamente con la rubinetteria nera e i suoi mobili, tutti laccati in bianco. Come pavimento, è stato utilizzato il parquet ceramico Delaware Arce (PAR-KER), che imita le venature e la texture del noce.
Per la posa e il fissaggio di questi pezzi sono stati impiegati materiali e accessori di Butech.
Tra tessuti e pietre
Per rafforzare l’immagine del marchio e l’artigianalità dei suoi tessuti è stata utilizzata la collezione Soho Bone, il pavimento principale dello showroom insieme a Delaware. Il suo aspetto è simile alla pietra naturale e riproduce l’estetica industriale della prima New York. Quella in cui le luci al neon si spegnevano tra il cemento e il calcestruzzo dell’Empire State Building.
Fotografia: Asier Rua – www.asierrua.com