novembre 15, 2019 | Updated: novembre 18, 2019

Progetti

Il design orientale ‘assalta’ il Temple Club di Parigi

Questo vecchio mulino del XVII secolo diventa un centro sportivo d’élite con la tecnica e l’estetica orientali come identità aziendale.

Lo studio di architettura di Olivier Guyot ha unificato le diverse sale da combattimento con un design d’interni in stile industriale, grazie ai prodotti naturali e ceramici di PORCELANOSA Grupo.

Considerato uno sport solitario, impegnativo e nobile, la boxe richiede grande concentrazione e strategia sia nei postulati teorici che pratici. Muhammad Ali (1942-2016) il “re della boxe” (titolo assegnato dal World Boxing Council) disse in quell’occasione che “le mani non possono colpire ciò che gli occhi non vedono”, ed è proprio questa massima, quella di anticipare i fatti prima che accadano, ciò che viene insegnato al club di boxe Temple de Parigi.

Un mulino trasformato in ring

Quello che una volta era un mulino è ora un club sportivo d’élite dedicato esclusivamente all’insegnamento e alla pratica della boxe. Questa riformulazione dello spazio è stata possibile dopo l’intervento dello studio di architettura Olivier Guyot, che ha optato per un design d’interni industriale con tinte orientali attraverso le collezioni naturali e ceramiche di PORCELANOSA Grupo.

Club-Temple-Noble-Art-Antic-Colonial-Porcelanosa-1

Questo equilibrio tra corpo e mente viene trasferito in tutte le sale di questo club, costruito con legni naturali o pietre quali l’ardesia (serie Airslate di L’Antic Colonial), la cui installazione è stata eseguita con l’adesivo Politech Premium di Butech.

L’uso di questa roccia come rivestimento ricorda quei primi templi orientali dedicati alla meditazione e alla lotta libera. Una filosofia risaltata dalla pietra naturale Nairobi Crema Pulido di L’Antic Colonial e la collezione ceramica Samoa di Porcelanosa, il pavimento generale dello spogliatoio utilizzato anche come rivestimento per i bagni.

Nel Club Temple il design vince per knock-out.

Foto: Juliette Jem.
Architect: Olivier Guyot. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *